I prati sono tra gli habitat più ricchi di biodiversità in Europa, custodendo una innumerevole varietà floristica e faunistica.
Agricoltura industrializzata e cambiamenti climatici stanno tuttavia erodendo progressivamente questa ricchezza.
Il filmato ci illustrerà questi aspetti, esplorando la biodiversità dei prati della Stiria, dalla pianura del Thermenland fino al bordo del ghiacciaio del Dachstein.
L'evento si è svolto Mercoledì 17 luglio 2024, alle ore 18.30, presso il Museo Friulano di Storia Naturale, via Sabbadini, 22/32
Pierpaolo Zanchetta.
Di formazione architetto, si è occupato di valutazione d’impatto e di pianificazione degli spazi naturali. Dal 2007 al Servizio biodiversità della Regione Friuli Venezia Giulia si occupa di gestione di aree naturali. Ha contribuito alla scrittura e gestione dei progetti Life Magredi Grasslands e Life PollinAction e alle attività di recupero di vaste superfici di habitat naturali.
Può il paesaggio essere condizionato dalla presenza di insetti? Certamente sì: tra gli insetti impollinatori e la vegetazione si è instaurata una coevoluzione che ha importanti effetti nel paesaggio.
Il progetto Life PollinAction parte da questo processo per proporre azioni che coinvolgono il mondo dell’agricoltura, cercando un ulteriore livello di coevoluzione che ci riguarda direttamente.
L'evento si è svolto Giovedì 18 luglio 2024, alle ore 18.30, presso il Museo Friulano di Storia Naturale, via Sabbadini, 22/32
Caterina Morigi, è artista visiva, si laurea allo IUAV e insegna all’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua pratica si concentra sui mutamenti della materia e sulla relazione sostanziale tra umano e naturale. Vince il grant alla ricerca del Ministero della Cultura, Italian Council 2023; espone al Museo MAMbo, Bologna; Palazzo Reale, Milano; Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, Museo Nazionale della Montagna, Torino.
L’arte spesso esplora con anticipo i macro-temi di rilevanza contemporanea. I cambiamenti climatici, la biodiversità, la vita sott’acqua; l’artista vi rivolge lo sguardo per iniziare un ragionamento e proporre soluzioni speculative ai problemi che ci coinvolgono. Nell’incontro saranno affrontati vari esempi di progetti artistici in cui la sfera dell’umano e del naturale non sono poi così distinte e cooperano in un unico mondo di relazioni.
L'evento si è svolto Venerdì 19 luglio 2024, alle ore 21.00, presso il Museo Friulano di Storia Naturale, via Sabbadini, 22/32
Andrea Segrè è docente di Economia circolare e politiche per lo sviluppo sostenibile, Politica agraria internazionale e comparata, Economia e sviluppo del settore agroalimentare presso l’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna. Figura d’eccellenza nella lotta allo spreco alimentare, è fra le voci più autorevoli sui fondamenti dell’ecologia economica, circolare e sostenibile.
Il mondo scoppia di grasso, la bomba calorica è già fra di noi. L’obesità è un’epidemia globale che colpisce indistintamente tutti i Paesi.
Le prospettive non sono delle migliori: fra dieci anni il 51% della popolazione mondiale, oltre 4 miliardi di persone, vivrà in sovrappeso o con obesità.
Che c’entra lo spreco alimentare? L’obesità è una patologia che ha molte cause: una di queste è la malnutrizione per eccesso ovvero quando una
persona consuma più di quanto necessario o se gli alimenti hanno alto contenuto calorico ma sono poveri di nutrienti essenziali. È lo spreco alimentare metabolico o calorico - si mangia troppo e male - che porta a malattie non trasmissibili legate alla dieta (cardiovascolari, ictus, diabete, cancro).
L'evento si è svolto Lunedì 22 luglio, alle ore 18.30 presso il Museo Friulano di Storia Naturale, via Sabbadini, 22/32
Giovanni Bearzi
Svolge ricerche sui cetacei del Mediterraneo dal 1986. Pew Fellow in Marine Conservation,presidente di Dolphin Biology and Conservation, ricercatore associato di OceanCare, e associato presso l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha pubblicato circa 200 contributi scientifici e altri lavori a sostegno della tutela del mare.
Silvia Bonizzoni
Oggi è impossibile lavorare in mare senza fare i conti con i cambiamenti verificatisi a causa delle attività umane. Molti ambienti marini sono stati alterati e gli organismi che li abitano stentano a sopravvivere, o ci riescono solo grazie a ingegnosi adattamenti. Come quelli messi in atto dai delfini che vivono nelle acque del Friuli Venezia Giulia e del Veneto.
L'evento si è svolto Venerdì 26 luglio, alle ore 18.30, presso il Museo Friulano di Storia Naturale, via Sabbadini, 22/32
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