
GORTANIA 25
Riassunto breve - Le conoscenze morfo-sedimentologiche acquisite recentemente sui fondali del Golfo di Trieste permettono di aggiornare le rappresentazioni tematiche esistenti, mettendo in evidenza le forme attive e passive, i depositi e quindi i processi legati essenzialmente al sistema TST che si è realizzato a seguito della trasgressione postglaciale. La carta, presentata in questo lavoro in forma ridotta, è stata redatta alla scala 1:50.000 in modo da fornire il supporto per la futura Carta Geologica del Golfo di Trieste.
Parole chiave: Cartografia geomorfologica, Tessitura dei sedimenti, Fondali marini, Golfo di Trieste.
Abstract - Recent morpho-sedimentological analyses conducted on the seafloor of the Trieste Gulf allow the updating of existing thematic representations, highlighting active and passive forms, depositional features and then the sedimentary processes essentially linked to the TST system which occurred as a result of the postglacial transgression. The map, presented here is in a reduced format, has been drawn up in scale 1:50.000 in order to provide the basis for the future compilation of the Geologic Map of the Gulf of Trieste.
Key words: Geomorphologic map, Sediments texture, Seafloor, Gulf of Trieste.
Abstract - Fifteen trace fossil taxa have been recognised in the mostly sandy Eocene flysch of the Brkini region in the SW Slovenia. The ichnoassemblage is atypical of other Paleogene flysch deposits, because it is less diverse and dominated by abundant Ophiomorpha. Graphoglyptids (e.g., Paleodictyon, Megagrapton) are relatively rare. This ichnoassemblage is a good example of the newly distinguished Ophiomorpha rudis ichnosubfacies within the classical deep-sea Nereites ichnofacies.
This ichnosubfacies is typical of channel and proximal lobe facies, and is relatively shallower than the other ichnosubfacies. It is probable that it indicates relatively shallower deep-sea environment in the upper (proximal) part of depositional system. Ophiomorpha was produced by crustaceans that produced deep burrow systems and fed on buried plant detritus that was matured by microbes after hundreds or thousands of years, maybe in disoxic conditions. Large amounts of plant detritus, sandy substrates and high rate of sedimentation favoured trace makers of this trace fossil. High-energy flows in the depositional environment destroyed muddy substrates and their typically abundant
ichnofauna and reduced preservational potential. These factors strongly controlled the composition of the ichnoassemblage.
Key words: Trace fossils, Flysch, Eocene, Slovenia.
Riassunto breve - Vengono descritti quindici taxa relativi a tracce fossili riconosciute in depositi prevalentemente arenacei del flysch affiorante nella regione di Brkini, Slovenia sud-occidentale. L’associazione icnologica è alquanto atipica rispetto agli altri depositi di flysch paleogenici del Subalpino orientale, in quanto poco diversificata e dominata da abbondanti Ophiomorpha. I grafoglittidi (ad esempio: Paleodictyon, Megagrapton) sono relativamente rari.
Questa associazione icnologica rappresenta un buon esempio della subichnofacies Ophiomorpha rudis, recentemente riconosciuta all ‘interno della classica ichnofacies a Nereithes, tipica di ambiente marino profondo. La subichnofacies in questione è tipica di porzioni prossimali canalizzate di lobo di conoide sottomarina ed è quindi relativamente meno profonda rispetto alle altre subichnofacies di questo tipo di ambiente (conoide sottomarina). Probabilmente essa indica un ambiente sottomarino relativamente meno profondo, ubicato nella porzione superiore (prossimale) del sistema deposizionale in oggetto. Ophiomorpha è stata prodotta da crostacei che hanno scavato profondi sistemi di tane cibandosi di detrito vegetale sepolto, trasformato nel corso di centinaia o migliaia di anni da microbi che, presumibilmente, hanno operato in condizioni di scarsa ossigenazione al fondo. Grandi quantità di detrito vegetale, substrati sabbiosi e alti tassi di sedimentazione hanno favorito le condizioni di vita degli organismi responsabili di queste tracce
fossili. Flussi ad elevata energia attivi in questo ambiente avrebbero asportato i substrati fangosi e distrutto la loro tipica, abbondante ichnofauna o perlomeno limitato la loro potenziale conservazione. Questi fattori hanno fortemente controllato la composizione delle associazioni icnologiche.
Parole chiave: Tracce fossili, Flysch, Eocene, Slovenia.
Abstract - The second specimen (MFSN 1922) of the ramphorhynchoid pterosaur Eudimorphodon from the Dolomia di Forni Formation (Late Triassic, Norian) of Carnia region (Udine Province, Friuli Venezia Giulia Autonomous Region, NE Italy) is here described. The first specimen is the holotype of Eudimorphodon rosenfeldi DALLA VECCHIA. The incomplete preservation of the new specimen does not allow a specific attribution. Part of a mandibular ramus with tricuspid, quinticuspid and a lesser number of quadricuspid teeth is preserved in MFSN 1922, along with part of the vertebral column, ribs, an humerus and an incomplete wing phalanx. Traces of the wing patagium are also present. The enamel on the multicusped tooth is smooth as in all specimens of Eudimorphodon excluding the holotype of E. ranzii ZAMBELLI. Unlike the Late Jurassic Rhamphorhynchus the number of mandibular teeth in Eudimorphodon increases with increase in the size of the lower jaw.
Key words: Triassic pterosaur, Eudimorphodon, Late Triassic, Norian, Dolomia di Forni, Friuli.
Riassunto breve - Viene descritto il secondo esemplare (MFSN 1922) dello pterosauro ramforincoideo Eudimorphodon scoperto nella Dolomia di Forni (Norico) della Carnia (Udine, Friuli Venezia Giulia). Il primo è l’olotipo di Eudimorphodon rosenfeldi DALLA VECCHIA. La conservazione parziale del nuovo esemplare non consente una attribuzione specifica. MFSN 1922 consiste in parte di un ramo mandibolare con denti tricuspidati, pentacuspidati e in minor numero tetracuspidati, parte della colonna vertebrale, costole, un omero e una falange alare incompleta. Sono presenti anche tracce del patagio alare. Come in tutti gli esemplari di Eudimorphodon, tranne l’olotipo di E. ranzii ZAMBELLI, lo smalto dei denti multicuspidati è liscio. Diversamente da Rhamphorhynchus del Giurassico Superiore, il numero dei denti mandibolari di Eudimomhodon aumenta con l’’incremento delle dimensioni della mandibola.
Parole chiave: Pterosauro triassico, Eudimorphodon, Triassico superiore, Norico, Dolomia di Forni, Friuli.
Riassunto breve - Vengono presentati i risultati di uno scavo di emergenza condotto nell’anno 2000 alla periferia sud-occidentale di Pavia di Udine. Le ricerche hanno permesso di documentare l’esistenza di un nuovo sito preistorico che, sulla base del materiale recuperato, può essere attribuito al Neolitico Antico. È stata indagata una piccola struttura a pozzetto e recuperati frammenti ceramici e industria in selce scheggiata. Successive ricerche di superficie hanno riconosciuto una frequentazione preistorica di tutta l’area nel corso del Neolitico e della prima età dei Metalli. Lo studio della documentazione paleobotanica proveniente dalla struttura 1 ha riconosciuto la presenza di gusci carbonizzati di nocciole, di cereali (orzo, farro, farricello e spelta) e di leguminose (pisello).
Parole chiave: Neolitico antico, Ceramica, Industria litica, Agricoltura.
Abstract - Data of a rescue excavation carried out during the year 2000 in the southwestern part of Pavia di Udine are here presented. The researches proved the exsistence of a new prehistoric site that could be referred to the Early Neolithic. From the excavation of a small pit, some potsherds and a rich chipped stone industry were collected. A later survey allowed to recognise a prehistoric occupation datable from the Neolithic to the Copper Age. The study of the paleobotanical remains from the structure 1 showed the presence of carbonised hazelnut shells, of cereals (barley, emmer, spelt and einkorn), together with pulses (pea).
Key words: Early Neolithic, Pottery, Lithic industry, Agricolture.
Riassunto breve - È stata studiata la microflora a diatomee presente in tre sorgenti del Parco delle Prealpi Giulie, rappresentative di diverse tipologie su substrato carbonatico: reocrena, reocrena igropetrica e reo-elocrena. Sono stati complessivamente identificati 60 taxa. Solo due specie sono comuni alle tre scaturigini, ciascuna delle quali presenta un quadro caratteristico, con taxa reofili che identificano la reocrena tipica, taxa con una preferenza per i muschi o xerotolleranti che caratterizzano la reocrena igropetrica, e taxa xerotolleranti o associati al detrito che sono particolarmente comuni o esclusivi della reo-elocrena.
Parole chiave: Diatomee, Sorgenti, Substrato carbonatico, Reo-elocrena, Reocrena igropetrica, Reocrena.
Abstract - The diatom assemblages of three springs of the Julian Pre-Alps Natural Park, representative of different typologies on carbonate substrate - rheocrene, hygropetric rheocrene and rheo-helocrene -, were investigated. Altogether 60 taxa were identified. Only two species were in common to the three springs, each one of which presents a characteristic situation, with rheophilous taxa that identify the typical rheocrene, taxa with a substrate preference for mosses or xerotolerant characterising the hygropetric rheocrene, and taxa xerotolerant and/or living on debris being most common or exclusive of the rheo-helocrene.
Key words: Diatoms, Springs, Carbonate susbstrate, Rheo-helocrene, Hygropetric rheocrene, Rheocrene.
Riassunto breve – L’Autore dà notizia dell’eccezionale ritrovamento di Sphagnum centrale e Sphagnum palustre in due paludi della Bassa Pianura Friulana. Le due specie, con l’epatica Calypogeia fissa, risultano inoltre riconfermate per la Regione Friuli Venezia Giulia.
Parole chiave: Sfagni, Risorgive, Basso Friuli.
Abstract - The Author reports the exceptional finding of Sphagnum centrale and Sphagnum palustre in two marshes of the Friulian low plain (“Risorgive” area). The two species, with the liverwort Calypogeia fissa, are confirmedfor the Friuli Venezia Giulia Region.
Key words: Bog mosses (Sphagnum spp.), Risorgive area, Friulian low plain.
Abstract - The Hieracium specimens of the herbarium of L. et M. Gortani (in herb. MFU) are revised. Four names are lectotypified and eight new combinations are made. Near all of the numerous specific and infraspecific Hieracium names published in the “Flora Friulana” by Gortani are “nomina nuda” and were not validated in later publications.
Key words: Luigi and Michele Gortani, Hieracium, Taxonomy, Lectotype specimens, Comb. nov., Italy, Friuli Venezia Giulia, Province Udine.
Riassunto breve - Sono stati sottoposti a revisione i campioni del genere Hieracium dell’erbario di L. e M. Gortani (conservati presso il Museo Friulano di Storia Naturale - MFU). Quattro campioni costituiscono lectotipi, mentre vengono istituite otto nuove combinazioni. Quasi tutti i numerosi nomi specifici ed infraspecifici pubblicati in “Flora Friulana” dai Gortani sono “nomina nuda” e non erano stati validati da precedenti pubblicazioni.
Parole chiave: Luigi e Michele Gortani, Hieracium, Tassonomia, Lectotipi, Comb. nov., Italia, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Udine.
Riassunto breve - Viene presentato il catalogo della flora vascolare spontanea di Udine, comprendente 819 entità fra specie, sottospecie e varietà. Dopo una rassegna delle segnalazioni floristiche di maggiore interesse, sono analizzate e discusse la distribuzione per famiglie, gli spettri biologico, delle forme di crescita e corologico, nonché la consistenza e l’area di provenienza delle specie antropocore.
Parole chiave: Flora urbana, Udine, Italia nord-orientale.
Abstract - The check-list of the spontaneous vascular flora of the town of Udine (819 species, subspecies and varieties) is presented. Some new or interesting floristical findings are annotated. The family composition of the flora is discussed as well as the biological and chorological spectra and the origin of the anthropochores.
Key words: Urban flora, Udine, NE Italy.
Riassunto breve – Nell’undicesimo contributo alla cartografia floristica della regione Friuli Venezia Giulia si rendono noti i ritrovamenti di alcune interessanti entità a livello italiano, regionale e provinciale frutto dello studio di tre differenti gruppi di lavoro: 1 – Rumex palustris Sm., Potamogeton polygonifolius Porr., Potamogeton x cooperi (Fryer) Fryer e Sparganium angustifolium Michx.; 2 - Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth, Typha laxmannii Lepechin, Typha shuttleworthii Koch & Sonder e Schoenoplectus pungens (Vahl) Palla; 3 - Oreopteris limbosperma, Asplenium onopteris, Dryopteris affinis subsp. borreri e subsp. cambrensis, D. expansa, D. remota, Salix apennina, Urtica urens, Corydalis intermedia, Rosa multiflora, Lathyrus linifolius, Viola papilionacea, Calystegia silvatica, Solanum carolinense, Parentucellia viscosa, Podospermum laciniatum, Campanula persicifolia subsp. sessiliflora, Hieracium brevifolium subsp. brevifolium, H. piloselloides subsp. litorale, H. saxatile subsp. saxatile, H. sparsiramum, H. tenuiflorum, H. villosum subsp. villosissimum, Allium pallens subsp. pallens e Bromus japonicus subsp. subsquarrosus.
Parole chiave: Floristica, Cartografia, Friuli Venezia Giulia, Italia nord-orientale.
Abstract - The paper deals with the eleventh contribution to the floristic cartography of Friuli Venezia-Giulia region (North East Italy) and mentiones these entities studied by three different working groups: 1 - Rumex palustris Sm., Potamogeton polygonifolius Porr., Potamogeton x cooperi (Fryer) Fryer and Sparganium angustifolium Michx.; 2 - Lemna minuta Humb., Bonpl. & Kunth, Typha laxmannii Lepechin, Typha shuttleworthii Koch & Sonder and Schoenoplectus pungens (Vahl) Palla; 3 - Oreopteris limbosperma, Asplenium onopteris, Dryopteris affinis subsp. borreri and subsp. cambrensis, D. expansa, D. remota, Salix apennina, Urtica urens, Corydalis intermedia, Rosa multiflora, Lathyrus linifolius, Viola papilionacea, Calystegia silvatica, Solanum carolinense, Parentucellia viscosa, Podospermum laciniatum, Campanula persicifolia subsp. sessiliflora, Hieracium brevifolium subsp. brevifolium, H. piloselloides subsp. litorale, H. saxatile subsp. saxatile, H. sparsiramum, H. tenuiflorum, H. villosum subsp. villosissimum, Allium pallens subsp. pallens and Bromus japonicus subsp. subsquarrosus.
Key words: Flora, Cartography, Friuli Venezia Giulia, North-eastern Italy.
Abstract - Tree vegetation and soils have been analysed in five sites of the Julian Pre-Alps, on agricultural land on terraces, left fallow some decades ago. Dominant species are Fraxinus excelsior and Acer pseudoplatanus. Even if some trees established before abandonment density is still scarce and establishment is still taking place. Species composition is rather uniform but the pattern of colonisations are quite different in the five sites.
Key words: Secondary succession, Trees colonisation, Ash-maple stands, Terraces, Pre-Alps.
Riassunto breve - Sono state analizzate le caratteristiche della vegetazione arborea e del suolo in cinque località delle Prealpi Giulie in coltivi su terrazze abbandonati da alcuni decenni. Le specie dominanti sono Fraxinus excelsior e Acer pseudoplatanus. Anche se alcuni alberi si sono insediati prima della cessazione delle colture la densità è scarsa e la rinnovazione è ancora in atto.
La composizione specifica è abbastanza uniforme ma la struttura orizzontale varia nelle diverse stazioni.
Parole chiave: Successioni secondarie, Rimboschimento spontaneo, Terrazze, Prealpi.
Riassunto breve - In questo lavoro vengono riportati i risultati di uno studio della distribuzione del Cs-137 nella provincia di Trieste basato su misure effettuate in campioni di suolo, piante di interesse apistico e miele. In 24 località sono stati raccolti 183 campioni di suolo, 63 campioni di foglie (Robinia pseudacacia L., Tilia sp., Castanea sativa Mill., Cotinus coggygria Mill., Crataegus monogina Jacq., Prunus avium L., Prunus mahaleb L.) e 38 campioni di miele di diverso tipo (eteroflora, melata di metcalfa, tiglio e acacia). Sono state effettuate analisi di spettrometria gamma su tutti i campioni ed analisi melissopalinologiche per determinare l’origine botanica dei mieli.
Utilizzando la matrice miele è possibile tracciare una mappa della distribuzione di cesio in un territorio: essa potrebbe essere utilizzata per conoscere la radiocontaminazione nei vegetali, componenti primari della catena alimentare.
Parole chiave: Cesio, Radiocontaminazione, Miele, Suolo, Trieste.
Abstract – This paper presents the results of a study of Cs-137 distribution in the Province of Trieste based on soils, bee plants and honey measurements. 183 soil samples, 63 leaves samples of different species (Robinia pseudacacia L., Tilia sp., Castanea sativa Mill., Cotinus coggygria Mill., Crataegus monogina Jacq., Prunus avium L., Prunus mahaleb L.) and 38 honey samples of different type (multiflora, honeydew, lime and acacia) were collected in 24 stations during 2000. All the samples were analysed by gamma spectrometry and the honey ones also by melissopalynology analysis in order to determinate the botanic origin. Using the honey matrix it is possible to draw a detailed map of caesium distribution in a territory: it could be used to know the radiocontamination in plants, primary components of food chain.
Key words: Caesium, Radiocontamination, Honey, Soil, Trieste.
Riassunto breve - La meiofauna ad Acari e Crostacei di 20 sorgenti localizzate nei massicci
montuosi del Plauris e dei Musi (Prealpi Giulie) è stata indagata nel corso degli anni 1999 e 2000.
Sono state determinate 24 specie (5 di Acari, 16 di Copepodi - di cui 4 di Ciclopoidi e 12 di
Arpatticoidi - e 3 di Ostracodi). Una specie ed una sottospecie sono nuove per l’Italia ed una terza specie è confermata per la prima volta con sicurezza per il territorio italiano. I Copepodi Arpatticoidi sono risultati dominanti sia in numero di specie che in numero di individui; molto scarsi sono risultati invece gli Acari, presumibilmente in relazione alla variabilità delle condizioni idrologiche. La ricchezza di specie di Copepodi è dovuta in parte alla discreta presenza di specie stigobie, essendo i bacini di alimentazione in parte carsici ed interessati solo marginalmente dalle glaciazioni quaternarie. Per tre sorgenti (una reocrena, una igropetrica ed una reo-elocrena), ubicate in Val Uccea, viene discussa la variazione stagionale della meiofauna; il sito più ricco di specie è risultato quello igropetrico, soggetto alle maggiori fluttuazioni dei parametri ambientali, ma idoneo ad ospitare una ricca fauna muscicola e petrimadicola di Arpatticoidi.
Parole chiave: Meiofauna, Acari, Crostacei, Prealpi Giulie, Italia nord-orientale.
Abstract - The meiofaunal assemblages (Acari and Crustaceans) of 20 springs located on the massif of Mt. Plauris and Mt. Musi (Julian Pre-Alps) were studied during a field survey in the years 1999-2000. Twenty-four species were identified (5 of Acari, 16 of Copepods, including 4 Cyclopoids and 12 Harpacticoids, 3 of Ostracods). A species and a subspecies are new to the Italian fauna and the presence in Italy of a further species is confirmed for the first time. Harpacticoid Copepods were the dominant taxon, both in number of species and number of individuals. Acari were very scarce; this fact is probably related to the fluctuations of environmental parameters. The high Copepod species richness is partly due to the presence of stygobitic species; the karstic nature of part of the massifs as well as the low impact of quaternary glaciations on the area are the main explanations of the presence of stygobites.
The seasonal variation of meiofaunal assemblages was studied in three springs located in Uccea Valley (rheocrenic, hygropetric and rheo-helocrenic typologies); the highest species richness was reached by the hygropetric spring, notwithstanding the high fluctuation of discharge and other environmental parameters. The hygropetric habitat is suitable for many Harpacticoids dwelling in mosses or in thin water films on rocks.
Key words: Meiofaunal assemblages, Acari, Crustacea, Julian Pre-Alps, NE Italy.
Riassunto breve - Sono state indagate le comunità di Coleotteri Carabidi e di altri Artropodi del suolo presenti nel litorale sabbioso di Valle Vecchia (Caorle, Venezia), confrontando le zoocenosi di diversi ambienti litorali adiacenti: le avandune, il primo retroduna, una depressione umida interdunale, una pineta su dune stabilizzate, un fragmiteto ed un incolto prossimo ai coltivi dell’entroterra. Oltre ai Coleotteri Carabidi i gruppi di Artropodi studiati sono stati i Chilopodi, i Coleotteri Curculionoidei, Tenebrionidi, Isteridi, Pselafidi e Scidmenidi. Il litorale indagato si è dimostrato ricco e complesso nella struttura delle artropodocenosi, rivelatesi diversificate e significativamente legate alle differenze ecologiche tra le stazioni. Notevole la diversità complessiva, con almeno 88 specie di Carabidi e 29 di Curculionoidei. Per i Carabidi si è delineato un chiaro cenocline dalle dune, con poche specie più o meno stenoecie dominanti, tra le quali spiccano Harpalus serripes (QUENSEL) e Calathus ambiguus (PAYKULL), agli ambienti più
maturi e pingui, caratterizzati da comunità più articolate. È stato possibile rilevare, in tutti gruppi indagati, una grande quantità di informazioni di tipo ecologico e fenologico, oltre che diverse specie di discreto valore faunistico, assenti o sporadiche in altre aree costiere dell’Alto Adriatico: tra queste sono da segnalare Dyschirius gracilis (HEER), Parallelomorphus laevigatus (FABRICIUS), Dyschirius chalybeus PUTZEYS, Exaesiopus grossipes (MARSEUL) (prima segnalazione per il litorale veneto) e Sphenophorus parumpunctatus (GYLLENHAL) (prima segnalazione per l’Italia settentrionale). Interessante, inoltre, il rinvenimento di molte entità a gravitazione montana. Per quanto riguarda gli aspetti zoogeografici, complessivamente appaiono dominanti le specie a distribuzione europea, in particolare sud-europea.
Parole chiave: Carabidae, Coleoptera, Chilopoda, Ecologia, Sistemi dunali, Litorale Alto Adriatico.
Abstract - The Carabid and other soil Arthropod coenoses of the coastal sandy dunes of Valle Vecchia (Caorle) were investigated, comparing different neighbouring habitats: the yellow dune, the dune heath, an humid interdune depression (dune slack), a pine-wood on fixed dunes, a cane thicket and an uncultivated area near the fields. In addition to the Carabids, the other studied Arthropods are Chilopoda, Coleoptera Curculionoidea, Tenebrionidae, Histeridae, Pselafidae and Scydmaenidae. The inquired area is characterized by rich and complex Arthropod coenoses, that are diversified and closely related to the ecological differences among the biotopes. The total diversity is remarkable, in fact at least 88 species of Carabidae and 29 species of Curculionoidea were found. For the Carabids, few dominant species more or less stenoeciouses, between which Harpalus serripes (QUENSEL) and Calathus ambiguus (PAYKULL) are present in dunes, while more mature and rich soils are characterized by a more articulated communities. It was possible to fìnd, in all inquired groups, a great amount of ecological and fenological informations, beyond that various interesting species, sporadic or absent in other coastal areas of the Northern Adriatic Coast: for example Dyschirius gracilis (HEER), Parallelomorphus laevigatus (FABRICIUS), Dyschirius chalybeus PUTZEYS, Exaesiopus grossipes (MARSEUL) (first signalling for the Veneto ‘s shoreline) and Sphenophorus parumpunctatus (GYLLENHAL) (first signalling for Northern Italy). Interesting, moreover, the recovery of many mountain species. Concerning the zoogeographical aspects, altogether species with European distribution appear dominant, in particular the south-european ones.
Key words: Carabidae, Coleoptera, Chilopoda, Ecology, Sandy dunes, North Adriatic shore.
Riassunto breve - La sorprendente scoperta di una popolazione intermorenica di lucertola vivipara (Zootoca vivipara) nel Friuli centrale ha stimolato una serie di approfondimenti mirati a valutarne lo status tassonomico e l’importanza conservazionistica. La nuova popolazione appartiene alla forma ovipara Z. v. carniolica, che al di sotto dei 600 metri di quota ha una distribuzione molto frammentata di tipo relitto. Essa comunque domina in gran parte della Regione Friuli Venezia Giulia, mentre la forma ovovivipara - affine a quella nominale - sembra essere abbastanza diffusa sulle Alpi Carniche centro-occidentali, vicino al confine con l’Austria e con il Veneto.
Parole Chiave: Zootoca vivipara carniolica, Distribuzione, Italia nord-orientale.
Abstract - The discovery of an inter-morainic population of the common lizard (Zootoca vivipara) in Central Friuli has stimulated a series of verifies to evaluate its taxonomic status and conservation value. The new population belong to the oviparous form Z. v. carniolica, that under 600 metres of altitude shows a very scattered relict distribution. This form, however, dominates in most of Friuli Venezia Giulia, while the viviparous form - similar to the nominal one - seems to be quite common in Central and Western Carnic Alps, near the border with Austria and Veneto.
Key words: Zootoca vivipara carniolica, Distribution, North-Eastern Italy.
Riassunto breve - Gli Autori delineano la situazione della nutria (Myocastor coypus) nella Regione Friuli Venezia Giulia (Italia nord-orientale) segnalandone la recente espansione sulle Colline Moreniche del Friuli Centrale. L’espansione sembra essere piuttosto lenta, localmente valutabile in 3-5 chilometri all’anno, ma le nuove popolazioni sembrano poter essere complessivamente costituite da almeno 300-500 esemplari.
Parole chiave: Myocastor coypus, Distribuzione, Regione Friuli Venezia Giulia.
Abstract - The Authors outline the status of the feral coypu (Myocastor coypus) in the Friuli
Venezia Giulia region (north-eastern Italy) signalling its recent expansion on the morainic hills of the Central Friuli. This expansion seems to be quite slow, locally valuable in 3-5 km per year, but in the whole complex the new populations seem to be constituted by at least 300-500 specimens.
Key words: Myocastor coypus, Distribution, Friuli Venezia Giulia region.