GORTANIA 32 - GEOLOGIA PALEONTOLOGIA PALETNOLOGIA

1. CORRIGA M.G., SUTTNER T.J., CORRADINI C., KIDO E., PONDRELLI M., SIMONETTO L. 2011, The age of the La Valute limestone - Findenig limestone transition in the La Valute section (Mount Zermula area, Carnic Alps)/L’età del passaggio calcare de La Valute – calcare del Findenig nella sezione de La Valute (Monte Zermula, Alpi Carniche), Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 5-12. 

 

Riassunto breve - La sezione de La Valute, potente circa 8 metri, e costituita da calcari del Devoniano Inferiore ed espone il limite tra il calcare de La Valute e il calcare del Findenig. Si tratta di depositi pelagici con ricche associazioni di dacryoconaridi, nautiloidi, ostracodi, trilobiti, brachiopodi, articoli di crinoidi e conodonti. Per datare il limite formazionale sono stati studiati quindici campioni a conodonti, che hanno fornito una fauna abbastanza ricca e differenziata; sono stati riconosciuti i generi Ancyrodelloides, Belodella, Dvorakia, Flajsella, Lanea, Oulodus, Pedavis, Pseudooneotodus, Wurmiella e Zieglerodina.

L’associazione consente il riconoscimento di due biozone a conodonti del Lochkoviano medio-superiore: la Biozona a trigonicus (parte alta del calcare de La Valute) e la Biozona a pandora β (base del calcare del Findenig): il limite formazionale e situato nella parte inferiore della Biozona a pandora β.

Parole chiave: Conodonti, Devoniano Inferiore, Lochkoviano, Alpi Carniche, Italia.

 

Abstract - The Lower Devonian sequence at La Valute cave is about 8 meters thick and includes the boundary of La Valute limestone and Findenig limestone. It is represented by pelagic deposits yielding dacryoconarids, nautiloids, ostracods, trilobites, brachiopods, some crinoid stem-plates and conodonts. In order to give an age constrain for the formation-boundary fifteen conodont samples were collected and processed. Apart from some barren samples, a quite diverse Lochkovian fauna is obtained.

Conodont genera like Ancyrodelloides, Belodella, Dvorakia, Flajsella, Lanea, Oulodus, Pedavis, Pseudooneotodus, Wurmiella and Zieglerodina have been identified. Distinctive conodont-assemblages belong to two middle-late Lochkovian biozones, the trigonicus Zone (upper part of La Valute limestone) and the pandora β Zone (base of Findenig limestone), which allow the allocation of the formation-boundary near the base of the pandora β Zone.

Key words: Conodonts, Lower Devonian, Lochkovian, Carnic Alps, Italy.

 

2. PIRAS S., SIMONETTO L. 2011, The triangulatus biozone (Silurian) in the “Casera Meledis” outcrop (lower graptolitic shales, Carnic Alps)/La biozona a triangulatus (Siluriano) nell’affioramento di Casera Meledis (scisti a graptoliti, Alpi Carniche), Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 13-24. 

 

Riassunto breve - Dopo oltre un secolo dalla loro prima segnalazione (1905), vengono descritti e illustrati i graptoliti siluriani della biozona triangulatus, provenienti dalla localita storica di Casera Meledis (Alpi Carniche). Sui 96 reperti raccolti, sono stati descritti 83 campioni, ascrivibili a 7 generi e 6 specie, tutte riferibili alla biozona a triangulatus dell’Aeroniano.

Parole chiave: Graptoliti, Biozona a triangulatus, Siluriano, Alpi Carniche.

 

Abstract - After one century of oblivion from discovery (1905), the Silurian graptolites from the historical locality of “Casera Meledis” (Carnic Alps, NE Italy) are here described; 96 specimens were collected and analyzed, reporting 7 genus and 6 species, all refer to the triangulatus Biozone of the Aeronian age.

Key words: Graptolites, triangulatus Biozone, Silurian, Carnic Alps.

 

3. SERVENTI P. 2011, Cefalopodi nautiloidei siluriani del Museo Friulano di Storia Naturale: famiglie Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae e Ormoceratidae/Silurian nautiloid cephalopods in the collections of the Museo Friulano di Storia Naturale: families Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae and Ormoceratidae, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 25-44.

 

Riassunto breve - Vengono descritti e illustrati cefalopodi nautiloidei appartenenti alle collezioni del Museo Friulano di Storia Naturale di Udine. Tutti gli esemplari studiati provengono dal Siluriano del versante italiano delle Alpi Carniche; appartengono alle Famiglie Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae e Ormoceratidae. Complessivamente vengono descritte 13 specie appartenenti a 10 generi. In particolare della specie Serpaglioceras forojuliense, di recente istituzione, l’attribuzione supregenerica e ancora oggetto di studio e dibattito.

Parole chiave: Cefalopodi Nautiloidei, Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae, Ormoceratidae, Tassonomia, Siluriano, Alpi Carniche.

 

Abstract - Nautiloid cephalopods stored at the Museo Friulano di Storia Natuale in Udine are here described and illustrated.

All specimens came from Silurian rocks of the Italian side of the Carnic Alps, and belong to the families Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae and Ormoceratidae. 13 species belongint to 10 genera are here described. The species Serpaglioceras forojuliense, recently described is still under study for his suprageneric attribution.

Key words: Nautiloid Cephalopods, Sphooceratidae, Geisonoceratidae, Armenoceratidae, Huroniidae, Ormoceratidae, Taxonomy, Silurian, Carnic Alps.

 

4. TINTORI A., LOMBARDO C., JIANG D.Y., SUN Z.Y. 2011, “Pholidophorusfaccii Gortani 1907: nuovi dati tassonomici/”Pholidophorus” faccii Gortani 1907: new taxonomic data, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 45-52.

 

Riassunto breve - Alcune nuove specie di un neotterigio basale molto specializzato sono state recentemente descritte a partire da materiale cinese e italiano e per questo inserite in un genere che ricorda lo storico rapporto culturale italo-cinese, Marcopoloichthys.

La conservazione ottimale degli esemplari cinesi ha anche permesso di gettare luce anche su un pesce fossile friulano, descritto piu di un secolo fa da Gortani (1907) come Pholidophorus faccii, e di attribuirlo al genere Marcopoloichthys.

La peculiare forma della mandibola, associata alla presenza di un premascellare, posto ventralmente al mascellare quando la bocca e chiusa, e l’allungamento della regione preorbitale, fa di queste specie un probabile “suction-feeder”, forma di nutrizione molto rara in tutto il Mesozoico. Il corpo nudo (solo un paio di piccole scaglie ganoidi sono presenti nel ridottissimo lobo dorsale della coda) e alcune modifiche anche a livello dell’endoscheletro delle pinne dorsali e anali, vengono interpretati come convergenze con i teleostei basali, in quanto in Marcopoloichthys vi e la completa assenza di centri vertebrali che ne preclude l’attribuzione ai Teleotei stessi. Marcopoloichthys e molto diffuso nel Triassico Medio-Superiore di tutta la Tetide (altre specie sia cinesi che italiane sono in corso di descrizione).

Parole chiave: Neotterigi, Triassico, Tetide, Italia, Cina.

 

Abstract - The genus Marcopoloichthys has been recently erected on the basis of Triassic species from both Italy and China.

This genus shows very specialized characters such as a peculiar lower jaw with a very high anterior area, a long premaxilla ventral to the maxillary, the naked body apart from large circumanal scales and two very small urodermals that cover the very small body lobe in the tail. Also, hypurals are reduced in number, being no more than six. Median fin endoskeletons are modified in first and last elements, the latter supporting more than one lepidotrichium. Lack of vertebral centra and epineurals, among others, makes Marcopoloichthys quite distinct from Teleosts, even if some characters may recall the corresponding in Teleosts themselves. The genus has a very wide geographical and stratigraphical distributions, being quite common in most of the Middle and Late Triassic and along the whole Tethys.

The well preserved material from southern China allowed also to give a new systematic position for “Pholidophorus” faccii Gortani, 1907, a small fish from the Carnian of Carnic Alps (Friuli, NE Italy), that is now considered as belonging to Marcopoloichthys.

Key words: Neopterygians, Triassic, Tethys, Italy, China.

 

5. AVIANI U. 2011, Tettonica dell’area presso Mezzana (Prealpi Giulie) e sua influenza sui fenomeni carsici superficiali/Tectonics of the area near Mezzana (Julian Prealps) and its influence on surface karst phenomena, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 53-70. 

 

Riassunto breve - Sulla base di un rilevamento geologico-strutturale di dettaglio, vengono analizzati i condizionamenti delle forme di dissoluzione da parte delle famiglie di discontinuita di un’area carsica presso Mezzana (San Pietro al Natisone, Ud).

Viene analizzata la relazione esistente tra le famiglie e la geomorfologia, con particolare attenzione alle cavita naturali e alle forme carsiche di superficie, le quali mostrano evidenti allineamenti lungo direzioni preferenziali. Alcune microforme carsiche superficiali vengono descritte in dettaglio e vengono proposte alcune considerazioni sulla loro genesi.

Key words: Carsismo superficiale, Discontinuita tettoniche, Dissoluzione selettiva, Forme di dissoluzione sottocutanea.

 

Abstract - In a karst area near Mezzana (San Pietro al Natisone, Ud, NE Italy) different discontinuity families are analyzed through a detailed structural-geological survey. The correlation between these families and the geomorphology of karst features is described, with particular attention to natural caves and surface karst phenomena, that show evident alignments on preferential directions. Some surface karst micro-features are described in detail, and some considerations on their genesis are here proposed.

Key words: Surface karst, Tectonic discontinuities, Selective dissolution, Subsoil rock forms.

 

6. TOMAŽ A. 2011, The Neolithic in continental Slovenia according to the radiocarbon chronology: where can it be placed?/Il Neolitico della Slovenia continentale e le datazioni al radiocarbonio: lo stato dell’arte, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 71-86. 

 

Riassunto breve - Lo studio del Neolitico ed Eneolitico in Slovenia ha una lunga tradizione che risale alla fine del XIX secolo, ma possono essere ancora considerati periodi archeologici scarsamente studiati in questa nazione. Ci sono varie ragioni che giustificano questa situazione: fra queste il relativamente basso numero di siti neolitici identificati e studiati in maniera completa, la mancanza di prospezioni o ricerche sistematiche, di datazioni assolute e la carenza di pubblicazioni edite. Negli ultimi anni vi e stato un certo miglioramento dello stato delle conoscenze in questi settori. In questa nota vengono prese in considerazione le datazioni assolute relative a siti neolitici della Slovenia centrale. Sebbene la prima datazione assoluta (Resnikov prekop) fosse disponibile gia oltre trent’anni fa, solo in quest’ultimo decennio e stato sviluppato un programma sistematico di datazione assoluta di alcuni dei siti neolitici oggetto di scavo consentendo cosi una significativa crescita della mole di datazioni disponibili.

Parole chiave: Neolitico, Slovenia continentale, Datazioni al radiocarbonio.

 

Abstract - The study of the Neolithic and Eneolithic periods in central Slovenia has a long tradition, which began around the end of 19th century, although it is still to be considered a poorly studied archaeological period. This is due to several reasons, one of which is the relatively small number of discovered and excavated Neolithic sites, the absence of systematic surveys and researches, the low number of absolute dating programs and monographic publications. During last decades the situation has greatly improved from every point of view. The paper considers radiocarbon dates from several Neolithic sites, located in continental Slovenia. Although the first radiocarbon date from Resnikov prekop was obtained more than thirty years ago, only during the last decade programs of systematic radiocarbon dating from a few excavated sites improved considerably our knowledge of the absolute chronology of the Neolithic period in the study region.

Key words: Neolithic, Continental Slovenia, Radiocarbon dates.

 

7. ROMANDINI M., BERTOLINI M. 2011, Epigravettian processes and economic strategies in North-Eastern Italy: the case of the Biarzo Shelter (UD)/Strategie e processi economici epigravettiani in Italia nord-orientale: il caso del Riparo del Biarzo (UD), Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 87-98.

 

Riassunto breve - Le prime attestazioni epigravettiane in Friuli Venezia Giulia sono evidenti a partire dall’Interstadiale in siti chiave situati tra il fondovalle (le valli del Natisone nelle prealpi Giulie) e gli altopiani carsici del Piancavallo e di Pradis. A Grotta del Clusantin (Clauzetto-PN), nelle Prealpi Carniche a 520 m s.l.m, si sono conservate le prove scientifiche di un’interazione umana attorno ai 14ka Cal 14C BP. L’abbondante presenza di armature e strumenti di piccole dimensioni tra l’industria litica e i numerosi resti di marmotta con evidenti tracce di sfruttamento antropico fanno presumere che si tratti di un sito specializzato alla caccia di questo sciuride. Questo rappresenta un unicum eccezionale in Italia, confrontabile oltre confine solamente in Francia nel massiccio del Vercors e nelle Alpi svizzere della Jura. Le vicine Grotte Verdi di Pradis, a 650 m s.l.m., confermano l’esistenza di contatti con territori limitrofi ponendo l’altopiano come uno dei bacini di caccia prealpini sfruttato attorno alla meta dell’Interstadiale Tardoglaciale, anche in tempi successivi quando la colonizzazione epigravettiana investe l’altopiano del Cansiglio e il Piancavallo. Il Riparo di Biarzo si trova alla base di un terrazzo alluvionale lungo la sponda sinistra del Fiume Natisone a 160 m s.l.m nel Friuli orientale. Il deposito scavato dal prof. A. Guerreschi tra il 1982 e il 1984 comprende livelli contenenti manufatti attribuibili all’Epigravettiano finale, Mesolitico e Neolitico. Vengono presentati in questo lavoro i risultati dello studio dei reperti faunistici recuperati nel livello epigravettiano, datati 11.100±125 uncal BP. La predominanza del cinghiale tra gli ungulati rendono e una caratteristica peculiare tra i siti epigravettiani dell’Italia Nordorientale. Tracce antropiche sono state identificate sulla maggior parte dei resti di ungulati, tra i carnivori solo alcuni reperti di Ursus arctos presentano strie da strumento litico. L’abbondante presenza tra i resti del cinghiale di denti a vario stadio di eruzione ed usura permette di ipotizzare un’occupazione del sito tra l’inizio dell’autunno e la fine della primavera.

Parole chiave: Riparo di Biarzo, Strategie economiche, Epigravettiano Finale, Tardoglaciale, Friuli Venezia Giulia.

 

Abstract - The former Epigravettian occupations in the Friuli Venezia-Giulia are evident since the beginning of the Allerod Interstadial in some keys sites located between the valley bottom (Natisone valleys-Julian Prealps) and the karst plateaus of Piancavallo and Pradis. In the Clusantin cave (Clauzetto-PN), in the Carnic Prealps at 520 a.s.l., evidences of human presence at 14ka Cal 14C BP have been discovered. The abundance of lithic industry and marmots remains bearing butchery marks suggests a specialized hunting and processing of this small game. This is an exceptional unicum in Italy, and it can be compared only to the evidences discovered in the Vercors Massif (France) and in the Swiss Alps of the Jura. The anthropic evidences coming from the Grotte Verdi, in the Pradis plateau at 650 a.s.l., allow to confirm the existence of contacts with the nearest territories, putting the Pradis Plateau as one of the hunting basin of the Prealps during the second part of the Late Glacial Interstadial, and subsequently when the Epigravettian groups colonized the Cansiglio and Piancavallo plateaus.

Biarzo shelter is located at the base of an alluvial terrace on the left side of the Natisone river at 160 m a.s.l. in eastern Friuli. The deposit excavated from 1982 to 1984 by Prof. A. Guerreschi contains several anthropic levels dated to the final Epigravettian, the Mesolithic and the Neolithic. Our contribution presents the results of the study carried out on the faunal remains recovered in the single epigravettian layer, dated 11.100±125 uncal BP. The predominance of wild boar among the ungulates is a particular feature with reference to the epigravettian sites of Northeastern Italy. Traces of anthropic actions have been identified on the most ungulates bones, whereas among the carnivores only a few bear bones show cutmarks. The high number of wild boar teeth at various eruption stages suggests that site occupation occurred from the beginning of autumn to the end of spring.

Key words: Biarzo rockshelter, Economic strategies, Late Epigravettian, Late Glacial, Friuli Venezia Giulia.

 

8. ZIGGIOTTI S. 2011, Indagine sulle tracce d’uso dell ‘industria litica scheggiata di Sammardenchia (Pozzuolo del Friuli, UD), campagne di scavo 1985-1986/Use-wear traces analysis on the lithic assemblage of Sammardenchia (Pozzuolo del Friuli, UD), excavations 1985-1986, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 99-110. 

 

Riassunto breve - Il presente contributo riguarda lo studio delle tracce d’uso su un campione di manufatti litici provenienti dagli scavi degli anni 1985 e 1986 nel sito neolitico di Sammardenchia, in localita Pozzuolo del Friuli (UD). L’analisi mette in evidenza, a fronte di una varieta limitata di azioni, uno spettro funzionale sicuramente legato alle attivita agricole e produttive, ma anche ad un significativo sfruttamento delle risorse animali con il trattamento delle carcasse e la concia della pelle.

Parole chiave: Analisi funzionale, Tracce d’uso, Industria litica, Neolitico antico, Friuli.

 

Abstract - This contribution concerns the use-wear study of a sample of lithic tools excavated in the years 1985 and 1986 from the neolithic site of Sammardenchia, near Pozzuolo del Friuli (UD). Despite of a limited range of activities, this analysis highlighted a functional spectrum certainly related to agricultural production, but also an important exploitation of animal resources through carcass and skin processing.

Key words: Functional analysis, Use-wear traces, Lithic assemblage, Ancient Neolithic, Friuli.

 

9. MORO G., TASCA G. 2011, Gradiscje di Codroipo (UD): ceramica dall’US 61/Gradiscje di Codroipo (Udine): pottery from US 61, Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia, 32 (2010), pp. 111-138. 

 

Riassunto breve - Si presenta in questa sede un’ampia scelta di campioni ceramici provenienti da uno scarico (Trincea C, US 61) esteso su una superficie di circa 9 mq, indagato nelle campagne di scavo 2005-2006 nell’abitato arginato (castelliere) della Gradiscje di Codroipo (UD). Si tratta di un complesso che testimonia il passaggio dal Bronzo recente 2 al Bronzo finale 1 (cioe dalla prima alla seconda meta del XII sec. a. C.), e che ci permette di riconoscere una rete di rapporti con le culture centroeuropee e mediodanubiane da una parte, e l’area padano-veneta dall’altra. Si delinea quindi un quadro di una comunita di frontiera ricettiva e aperta agli impulsi esterni. Questi materiali aggiungono un tassello importante allo studio di una fase ancora poco nota della Protostoria regionale. Collegando inoltre i dati con quelli che provengono dalle ricerche ancora inedite

svolte in alcuni siti veneti, emerge sempre piu la necessita di codificare l’esistenza di una fase intermedia tra BR2 e BF1, in cui vengono progressivamente meno gli elementi riconducibili al Bronzo recente ormai evoluto ed iniziano a comparire forme e sintassi decorative nuove che saranno caratteristiche del Protovillanoviano.

Parole chiave: Codroipo, Medio Friuli, Bronzo recente-Bronzo finale 1, ceramica, Protostoria

 

Abstract - It is presented here a wide range of ceramic samples from a drainage extended over a total area of about 9 square meters (trench C, U.S. 61) and investigated in 2005-2006 in the site of Gradiscje of Codroipo (Udine), a Bronze Age village originally defended on the edges by large embankments. This complex attests the transition from the late Bronze to the final Bronze Age (transition BR2-BF1, ie from first to second half of the twelfth century B.C.), and shows wide relationships with Central Europe and Middle Danube cultures, on one side, and with the Po and Venetian Plain on the other, revealing then the image of a border community receptive and open to external impulses. These materials add an important element to the study of this still little known phase of the Friuli Protohistory. Furthermore, linking these data with those coming from still unpublished researches conducted in some sites of the Venetian plain, becomes even more urgent the definition of an intermediate stage between BR2 and BF1, characterized by the coexistence of the most advanced elements of the evolved Late Bronze Age with some new forms and decorative syntaxes typical of Protovillanoviano.

Key words: Codroipo, Middle Friuli Plain, Late Bronze Age - Final Bronze Age 1, pottery, Protohistory