
- IL PROGETTO ARCHEOLOGIA URBANA A UDINE
Negli ultimi trent’anni l’archeologia preventiva ha fatto luce sull’importante realtà archeologica della città di Udine. Interventi sinergici, sebbene discontinui e in spazi limitati, hanno offerto importanti spunti per lo studio della storia dell’intero sistema insediativo, il cui interesse ha origini piuttosto antiche e si sviluppa parallelamente ai primi ritrovamenti archeologici nella città. Con l’intento di rielaborare, integrare e intrecciare i dati archeologici emersi nel corso dei lavori di riqualificazione urbana con quelli geologici, archivistici e, in generale, documentali, nel 2020 si è concretizzato il progetto Archeologia Urbana a Udine, i cui risultati sono stati pubblicati in una monografia a cura del Museo Friulano di Storia Naturale nel 2024.
ll progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Udine, è stato coordinato dal Museo Archeologico di Udine con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.


- IL COLLE DEL CASTELLO DI UDINE
Tra i risultati del progetto, quello più inaspettato riguarda il Colle del Castello, la cui origine è sempre stata oggetto di dibattito. Il colle è infatti una vera e propria anomalia del paesaggio: completamente isolato nel mezzo della Pianura Friulana, ha un diametro di circa 200 m alla base e raggiunge un’altezza di 30 m rispetto alle zone circostanti. Attraverso un approccio interdisciplinare, che integra le evidenze geo-archeologiche, archeologiche ed etnografiche, sono state analizzate le caratteristiche di questa collina, che si è rilevata essere del tutto artificiale.
Per approfondire: Visentini P. (ed.) 2023, Archeologia Urbana a Udine. Contributi per una rilettura dei dati provenienti dal colle del Castello, Udine, edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale, 58.
- IL TERRITORIO
L’unicità del colle del Castello si inserisce in un panorama più ampio, costituito da una fitta rete di tombe a tumulo e villaggi fortificati di epoca preistorica. Allo scopo di indagare il potenziale valore universale eccezionale del colle è stata intrapresa un’ulteriore ricerca indirizzata alla conoscenza delle potenzialità del territorio regionale. Una serie di saggi multidisciplinari sulla Protostoria in Friuli e nelle aree contermini sono dunque stati commissionati per approfondire gli aspetti culturali e i modelli di organizzazione sociale e territoriale di un territorio che si riconosce grazie alla presenza dei tumuli e dei castellieri. I contributi sono stati pubblicati nel volume 46 della Rivista “Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia” e comprendono riflessioni del paesaggio culturale preistorico di un’area compresa tra il Friuli e l’Istria.
Il Comune di Udine aderisce alla convenzione del Progetto “Protostoria in Friuli”, assieme ad altri 16 Comuni, ovvero Basiliano, Campoformido, Castions di Strada, Codroipo, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Meduno, Montereale Valcellina, Pozzuolo del Friuli, Rive d’Arcano, Sedegliano e Spilimbergo.

- L’IDEA DELLA CANDIDATURA
L’unicità del colle di Udine e della città si inseriscono in un paesaggio in continua evoluzione, modellato da fattori naturali quanto antropici. ll progetto “Archeologia urbana a Udine” ha offerto l’occasione per affrontare la questione generale su come dare un contributo allo sviluppo culturale di un territorio, che nei secoli è sempre più divenuto un contenitore della memoria, sia individuale che collettiva. La candidatura a Patrimonio UNESCO rappresenta un’opportunità nuova per valorizzare in maniera inedita un patrimonio storico e culturale e dare voce a un fenomeno culturale antico che riguarda l’intero Friuli, ma che si estende fino all’Istria.
Mark Pearce, professore all'Università di Nottingham, ne ha parlato durante il suo intervento in occasione della presentazione del volume Archeologia urbana a Udine.
