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- STORIA DEL FRIGORIFERO DEL FRIULI

Udine, marzo 1922: il Frigorifero del Friuli apre in un'area marginale rispetto al centro città, seguendo una tendenza diffusa in tutta Italia. 
Due anni dopo, si accosta l'impianto del Macello.
 
Un impianto industriale, oggi patrimonio culturale legato a testimonianza dell'archeologia industriale, in cui sono state utilizzate soluzioni costruttive funzionali: una struttura in cemento armato e mattoni con lastre di sughero isolate. La tecnologia di raffreddamento era basata sull'evaporazione diretta dell'ammoniaca.

Veduta storica dell'interno del Frigorifero del Friuli
Veduta sorica di un accesso ai vani tecnici del Frigorifero del Friuli
Veduta storica esterna del lato Sud del Frigorifero del Friuli
Veduta storica delle palazzine di ingresso al Macello comunale
Veduta storica del Macello comunale dal Frigorifero del Friuli
Veduta storica del complesso del Macello comunale e della cinta muraria che lo circonda

- STORIA DEL MACELLO COMUNALE

Il complesso fu realizzato in un anno su progetto di Ettore Gilberti (1876-1935).
Costituito da diversi edifici (come gestione, uffici, macello contumaciale, stalle, macelli, capannoni di presentazione e ricovero carri) collegati da viali e disposti su una superficie di 25.000 m². 
 
Successivamente venne predisposto anche il collegamento tra questa zona e la ferrovia.
Sottoposto a vincolo per il particolare interesse storico artistico nel 1991, il complesso del Frigorifero del Friuli e del Macello diventano oggetto di progettazione per il loro recupero con diverse finalità.
Nel 2015 l’ex Macello diventa sede del Museo Friulano di Storia Naturale.

- ETTORE GILBERTI

Il progetto di realizzazione del Macello comunale fu affidato a Ettore Gilberti (1876-1935), udinese, laureato al Politecnico di Milano sotto la guida di Camillo Boito.

Tra il 1922 e il 1935 ricevette incarichi anche molto prestigiosi a Udine, non solo la progettazione del Macello Comunale, ma anche Palazzo Angeli in via Mercatovecchio, Palazzo Vuga, Palazzo del Cinema Odeon e il Parco della Rimembranza.

Veduta interna dell'edificio principale del Museo dopo il recupero architettonico

- IL RECUPERO ARCHITETTONICO DELL'EDIFICIO

Il recupero architettonico di parte degli edifici dell'ex Macello, oggi adibiti a uffici, biblioteca specializzata, Archivio 'Ardito Desio' e Deposito di Paletnologia e Geopaleontologia del Museo Friulano di Storia Naturale, è stato possibile

anche grazie ai progetti Interreg Central Europe ‘CEC5’ e Alpine Space ‘ALPGrids’ che hanno puntato all’efficienza energetica degli edifici attraverso:
- impianti fotovoltaici
- vetrate colorate che sfruttano la luce naturale
- caldaia a condensazione
- sistema di illuminazione ad alta efficienza con corpi illuminanti a basso consumo.

Gli edifici del Museo, insieme ad altri tre edifici comunali, costituiscono una comunità energetica locale: cioè autoproducono e consumano energia rinnovabile collettiva, al fine di acquisire autonomia energetica e in caso di surplus cederla ad altri.

- IL PROGETTO DI ALLESTIMENTO

La necessità di utilizzare edifici distinti e separati, anche se collegati da un corridoio, ha rappresentato una sfida interessante per l'allestimento del Museo nell'area industriale dell'ex Macello.
Il primo percorso progettato per la sua realizzazione nell'edificio attualmente in ristrutturazione, è dedicato alla conoscenza degli habitat della Regione e della biodiversità.
Il secondo percorso – per il momento ancora in fase di progettazione
- tratterà dell'evoluzione della vita dall'origine della Terra ad oggi e del ruolo dell'Uomo nella Natura, dalle prime trasformazioni ambientali portate dall'Homo sapiens all'Antropocene.
Schizzo preliminare di un exhibit delle nuove sale espositive del Museo

Via Cecilia Gradenigo Sabbadini
22-32, 33100 Udine
Come raggiungere il Museo

0432 1273211
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