Due sedi, un’unica visione: il Museo Friulano di Storia Naturale come motore di cambiamento
Nel 2025, le attività di ‘Obiettivi possibili’ si svilupperanno nella storica sede di via Sabbadini e nella suggestiva Chiesa di San Francesco, uno spazio simbolico dove storia, scienza e comunità si incontreranno. Dopo aver affrontato nel 2024 gli Obiettivi 12, 13, 14 e 15 – relativi al consumo responsabile, alla lotta al cambiamento climatico e alla tutela degli ecosistemi – il 2025 si apre con un nuovo orizzonte culturale ispirato all’Obiettivo 17 – Partnership per gli obiettivi, sottolineando il ruolo decisivo della cooperazione, antica e contemporanea, nella costruzione condivisa del patrimonio e del futuro. Ma la rassegna toccherà vari Obiettivi dell’Agenda 2030 con conferenze, spettacoli, mostre, laboratori e percorsi guidati, riaffermando il ruolo del Museo come luogo vivo e dinamico, capace di connettere territorio, scienza e comunità per un futuro più giusto, sostenibile e condiviso.
Aiutare gli altri fa bene anche a noi stessi: può sembrare un luogo comune ma è vero, tanto da un punto di vista fisiologico quanto dal punto di vista evolutivo. Certo non sempre e non per tutte le specie. Cercheremo di capire come e perché l’altruismo sia una forza centrale nella storia della vita tanto quanto la competizione. Tutto risolto? No, i comportamenti altruistici ed empatici pongono ancora domande enigmatiche a chi studia i meccanismi della natura animale e quindi anche quelli della nostra.
Obiettivo 14 e 17 dell’Agenda 2030
Daniela Gentile / naturalista
Dopo la laurea in Scienze Naturali lavora come wildlife biologist all’Università di Roma La Sapienza, nel Parco Nazionale della Majella e poi nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio Molise. Si occupa di conservazione e gestione della fauna selvatica.
Gabriele Raimondi / documentarista
Con una laurea in Lettere e un Master in Comunicazione della Natura, lavora nel settore delle produzioni video come regista e autore di documentari. All’interesse per l’arte e la storia, spesso al centro dei suoi lavori, affianca l’amore per la natura, gli animali e il dialogo fra discipline lontane.
Questa esposizione invita a scoprire uno dei legami esistenti tra natura e cultura. Attraverso un percorso ricco di suggestioni, la cooperazione emerge come motore dell’evoluzione e dell’eccellenza, rivelando analogie e sorprendenti differenze tra due mondi così lontani, anche se intimamente legati. La mostra vuole ribadire l’importanza della ricerca scientifica, stimolare il dialogo tra diverse discipline e invitare ad approfondire temi che possono aiutare a capire meglio il nostro mondo.
Obiettivo 13 e 17 dell’Agenda 2030
Inaugurazione
17.06 alle ore 18.00
Quando parliamo di Antropocene, di solito immaginiamo il vasto impatto che le società umane stanno avendo sul pianeta Terra: dal rapido declino della biodiversità all’aumento della temperatura terrestre dovuto principalmente all’utilizzo dei combustibili fossili e all’effetto serra. La visita teatralizzata al Museo Friulano di Storia Naturale esplorerà il tema del rapporto tra Uomo e Natura nell’ottica della sostenibilità ambientale. Un focus particolare sarà dedicato a una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi anni: la natura totalmente artificiale del colle del Castello di Udine, riconosciuto come il più grande tumulo artificiale della Protostoria europea.
Obiettivo 15 e 17 dell’Agenda 2030
Edoardo De Angelis / cantautore
Artista amato dalla critica per le sue canzoni, i suoi libri e le sue collaborazioni, è operativo da 25 anni in Friuli Venezia Giulia ed è attualmente autore e protagonista di ‘Anche le statue parlano’, innovativo progetto artistico di valorizzazione del patrimonio culturale ideato dall’A.C.CulturArti e destinato ai principali distretti museali italiani.
Caterina Bernardi / attrice
Attrice e formatrice. Nel 2016 si diploma alla Civica Accademia d’Arte drammatica Nico Pepe di Udine. Nello stesso anno fonda il Collettivo L’Amalgama con cui realizza spettacoli
site specific e di teatro di comunità. Collabora con altre realtà teatrali nazionali per spettacoli di prosa, teatroragazzi, visite museali teatralizzate e letture sceniche.
Alessandro Maione / attore
Diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe della quale è attualmente docente, ha lavorato con diverse realtà teatrali nazionali quali Teatro dell’Elfo di Milano, Teatro Due e Teatro delle Briciole di Parma, CSS – Teatro Stabile di Innovazione del FVG, Arearea, Teatri Stabil Furlan, SpkTeatro e Teatro Verdi di Pordenone.
Il percorso conduce alla scoperta delle radici più antiche di Udine: dal castelliere con il suo imponente terrapieno al maestoso colle del Castello, il più grande mound preistorico d’Europa. Un percorso nel tempo che svela le straordinarie forme di cooperazione umana all’origine di queste imponenti strutture, oggi al centro della proposta di candidatura a Patrimonio UNESCO.
Obiettivo 17 dell’Agenda 2030
Partenza ore 10.00 dalla Chiesa di San Francesco
La Drag Queen, in arte Pierângela Felice, Regina dei Dinosauri, guiderà i bambini in una lettura animata, riflettendo su come la diversità renda il mondo più interessante e come l’unione tra persone diverse sia essenziale per la crescita della comunità.
Obiettivo 10 dell’Agenda 2030
Per famiglie e bambini da 0 a 6 anni.
Parola magica: Collaborazione
Sensibilizzare i bambini (0-6 anni) e le loro famiglie all’Obiettivo 17 dell’Agenda 2030, che promuove la collaborazione globale e l’inclusività. I laboratori di lettura saranno condotti da una Drag Queen, che utilizzerà storie ed esempi per spiegare ai bambini l’importanza di lavorare insieme, rispettare le diversità e contribuire al benessere collettivo.
Spettacolo che unisce la divulgazione ambientale alla comicità.
Un format a metà tra un TEDx e un panel universitario fatto male, in cui lo stand-up comedian e divulgatore comico romano affronta i macro temi legati alla crisi ambientale, da quella energetica a quella alimentare e al cambiamento climatico con una chiave che definisce ‘coatta’ o ‘pasoliniana versione wish’ per gli intellettuali che lo seguono.
Fill Pill ci racconta la realtà ambientale con il suo inconfondibile taglio comico, mixando dati sui macro temi legati alla crisi ambientale e climatica con riflessioni pungenti e aneddoti personali, frutto di esperienze vissute sul campo nei vari settori legati alla sostenibilità: ‘masterizzato’ in Sostenibilità e Gestione Risorse Energetiche, ha lavorato prima con pescatori, poi con le rinnovabili, poi come schiavo-consulente in Sostenibilità, fino a fondare un’Associazione di tutela ambientale, tutto sempre senza mai perdere il suo originale taglio comico.
Obiettivo 13 dell’Agenda 2030
Fill Pill / Stand-up comedian, content creator, consulente in sostenibilità free lance, divulgatore coatto e fondatore di un’Associazione di divulgazione ambientale
Si esibisce sul palco da quando era piccolo: a 9 anni partecipa allo Zecchino D’Oro e fa causa ai genitori subito dopo per questo. Fa spettacoli di canzoneteatro con il gruppo musicale di genere utopico realistico in giro in Italia, gira video comico-divulgativi per il suo canale YouTube, mentre si laurea in Giurisprudenza e poi si ‘masterizza’ in Sostenibilità e Gestione Risorse Energetiche, lavorando prima con pescatori, poi con le rinnovabili, poi come schiavo-consulente in Sostenibilità. Comincia a fare stand-up comedy a inizio 2022 e nel 2023 porta il suo primo spettacolo ‘Rapa Nui’ in giro per l’Italia. Dal 2025 torna a esibirsi Live con il suo nuovo show di stand-up comedy Brufenocene e con Divulgazione Coatta Ambientale.
I resti del villaggio preistorico fortificato di Moncodogno si trovano su un’altura ellissoidale, a 81 metri sul livello del mare, nell’entroterra di Rovigno, a pochi chilometri dalla baia di Vistro. Il sito rappresenta uno dei castellieri meglio studiati non solo dell’Istria, ma in generale del contesto europeo. Il villaggio era circondato da diverse cinte murarie concentriche, che delimitavano l’area dell’acropoli, la città alta e quella bassa. Un’area particolare si sviluppava attorno a una profonda cavità naturale fino a 50 metri, utilizzata come luogo di culto, circondata da ortostati.
Obiettivo 17 dell’Agenda 2030
Klara Buršic-Matijašic / archeologa
Insegna Preistoria e Storia antica presso il Dipartimento di Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Juraj Dobrila di Pola, dove si è laureata, ha conseguito il Master e il Dottorato di ricerca. Ha svolto attività di curatrice presso il Museo archeologico dell’Istria a Pola e ha partecipato a diversi scavi archeologici in Dalmazia e in Istria. È stata direttrice degli scavi di Monte Ricco, vicino a Orsera.
La Drag Queen, in arte Pierângela Felice, Regina dei Dinosauri, guiderà i bambini in una lettura animata, riflettendo su come la diversità renda il mondo più interessante e come l’unione tra persone diverse sia essenziale per la crescita della comunità.
Obiettivo 17 dell’Agenda 2030
Per famiglie e bambini da 0 a 6 anni.
Parola magica: Collaborazione
Sensibilizzare i bambini (0-6 anni) e le loro famiglie all’Obiettivo 17 dell’Agenda 2030, che promuove la collaborazione globale e l’inclusività. I laboratori di lettura saranno condotti da una Drag Queen, che utilizzerà storie ed esempi per spiegare ai bambini l’importanza di lavorare insieme, rispettare le diversità e contribuire al benessere collettivo.
Pronti a fare un salto indietro nel tempo? In questa attività seguiremo le famose impronte di Laetoli (Tanzania, 3,6 milioni di anni fa) per scoprire come vivevano i nostri lontani antenati e come i cambiamenti del clima hanno influenzato la loro vita. Attraverso giochi, osservazioni e prove pratiche, esploreremo le tappe dell’evoluzione umana e capiremo perché alcune specie – di uomini e animali – si sono estinte. Un viaggio divertente e interattivo pensato per tutta la famiglia, tra scienza e avventura!
Obiettivo 13 dell’Agenda 2030
Per famiglie e bambini da 6 a 13 anni.
Lo spettacolo InterAzioni, dal quale l’intera stagione ‘Oltre il confine’ creata dall’Associazione Udine Classica prende il sottotitolo, toccherà il tema della sostenibilità ambientale, declinandolo attraverso la musica e le parole della recitazione. L’interazione tra musica e parola, tra esseri umani e natura, tra arte e tematiche sociali può creare connessioni molto forti, può sprigionare in noi reazioni emotive inaspettate, può farci riflettere e scuotere in noi la forza dell’azione. Con questa passeggiata in cui i protagonisti principali saranno gli alberi vorremmo scatenare, in tutti quelli che desidereranno parteciparvi, la necessità di guardare alla Natura come alla nostra unica Madre, la voglia di preservarla costantemente, la consapevolezza che tutto quello che ci circonda è di fondamentale importanza per la nostra vita su questo pianeta.
Obiettivo 13 dell’Agenda 2030
APERTURA STAGIONALE
GIARDINO DEL MUSEO FRIULANO DI STORIA NATURALE
Orari giardino
1 luglio—30 agosto 2025
lun, mar, gio 9.00—16.30
mer, ven 9.00—12.30
messa in scena di Klaus Martini
voce narrante Klaus Martini
percussioni Aaron Collavini
flauto Giulia Carlutti
tastiere Alessio Domini
Le numerose rovine di castellieri sono mute testimonianze di oltre duemila anni di vita del Carso. Il loro elemento principale, la pietra, è la ragione per cui si sono conservati così bene: sono ancora oggi visibili
e rappresentano un importante segno nel paesaggio. La loro storia viene raccontata dai reperti archeologici emersi in diverse occasioni, realizzati con materiali molto vari: ossa, pietra, ceramica, legno e persino grano. Sebbene le prime ricerche risalgano al XIX secolo, oggi le metodologie si sono evolute al punto da permetterci di scoprire aspetti che un tempo potevamo solo immaginare. La conferenza sarà un’occasione per presentare lo stato attuale delle conoscenze su questi abitati, alla luce delle ricerche condotte negli ultimi quindici anni.
Obiettivo 17 dell’Agenda 2030
Manca Vinazza / archeologa
Insegna Protostoria e Metodologia presso il Dipartimento di Archeologia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Lubiana, dove si è laureata e ha svolto il Dottorato di ricerca sul tema della ceramica del Bronzo Finale e della Prima Età del Ferro nella Slovenia occidentale. Si occupa principalmente di analisi della produzione ceramica dal punto di vista tecnologico e funzionale con una particolare attenzione per l’archeometria e l’archeologia sperimentale.
La nuova monografia del Museo Friulano di Storia Naturale raccoglie i dati provenienti dalle ricerche archeologiche svolte in Città negli ultimi trenta anni da diversi Istituti. Un racconto plurale che, attraverso l’analisi di informazioni di diversa natura, offre uno sguardo nuovo e generale sul centro urbano di Udine, seguendo il suo sviluppo dalla Protostoria al Rinascimento.
La presentazione, tenutasi mercoledì 22 gennaio 2025 alle ore 18:00 nella Sala Convegni di Palazzo Antonini-Stringher a Udine, è stata arricchita da un intervento del Prof. Mark Pearce (Università di Nottingham).
Sabato 25 gennaio 2025, dalle ore 9:00, al Museo Friulano di Storia Naturale, patrocinatore dell’evento, si è svolto un laboratorio dal taglio pratico dedicato a educatori, arte-terapeuti, operatori della cultura, museologi e studenti di Scienze della Formazione finalizzato a riconoscere le strutture di potere intrinseche alla fotografia coloniale e a riflettere su come queste immagini costruiscano e mantengano narrazioni razziali e gerarchie di dominio. Leyla Degan ha stimolato una riflessione collettiva sulla presenza italiana nelle ex colonie attraverso l’uso critico e consapevole di fotografie d’archivio, parte delle quali sono state selezionate dall’Archivio Ardito Desio
Ore 9.00 | Colazione con l’artista! Per fare le presentazioni in un’atmosfera informale e caricarsi di energie, la colazione sarà servita nell’atrio del Museo.
Ore 9.30 | Saluti dell’Assessore a Istruzione, Università e Cultura del Comune di Udine Federico Angelo Pirone e quadro introduttivo a cura degli organizzatori. A seguire: intervento della Dott.ssa Paola Visentini (Museo Friulano di Storia Naturale) a illustrare i materiali e l’archivio che hanno ispirato l’azione.
Ore 9.45 | Tre pilastri per de-colonizzare il museo. Intervento di Leyla Degan e illustrazione di buone pratiche e pro- getti nella sala didattica del museo.
Ore 10.30 | Lavoro di gruppo, confronto e restituzione finale.
Leyla Degan è un’artista e archivista fotografica italo-somala con sede a Milano. Lavora oltre i confini degli archivi e delle arti visive.
Nel 2023 è stata artista-archivista in residenza presso Numeroventi, Recovery Plan Firenze. Ha presentato lavori all’Acre Hub, Curating Black Art in Italy, Africa Center e Tate Modern.
Insieme a Naima Hassan, ha fondato SITAAD, una piattaforma e collaborazione artistica. Nell’ambito di sitaad, un tipo di incontro devozionale organizzato da donne somale, il duo sperimenta formati artistici all’interno di siti coloniali, musei e archivi.
Sono attualmente Hub Residencies Fellows presso il College of Liberal Arts, Università del Minnesota. La borsa di studio biennale culminerà con la presentazione di due progetti a lungo termine, Transmigrating Cassettes e Studio Sawiro.
PUNTI DI
INTERESSE
PUBBLICAZIONI
SCIENTIFICHE
Negli ultimi trent’anni l’archeologia preventiva ha fatto luce sull’importante realtà archeologica della città di Udine. Interventi sinergici, sebbene discontinui e in spazi limitati, hanno offerto importanti spunti per lo studio della storia dell’intero sistema insediativo, il cui interesse ha origini piuttosto antiche e si sviluppa parallelamente ai primi ritrovamenti archeologici in città. Con l’intento di rielaborare, integrare e intrecciare i dati archeologici emersi nel corso dei lavori di riqualificazione urbana con quelli geologici, archivistici e, in generale, documentali, nel 2020 si è concretizzato il progetto "Archeologia Urbana a Udine", i cui risultati sono stati pubblicati in una monografia a cura del Museo Friulano di Storia Naturale nel 2024.
Per approfondire: Visentini P. (ed.) 2024, Archeologia Urbana a Udine, Udine, Pubblicazioni varie del Museo Friulano di Storia Naturale, 76.
ll progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Udine, è stato coordinato dal Museo Archeologico di Udine con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Friuli Venezia Giulia.
Per la rassegna stampa sul progetto, visita la pagina Dicono di noi
Tra i risultati del progetto, quello più inaspettato riguarda il colle del Castello, la cui origine è sempre stata oggetto di dibattito. Il colle è infatti una vera e propria anomalia del paesaggio: completamente isolato nel mezzo della pianura friulana, ha un diametro di circa 200 m alla base e raggiunge un’altezza di 30 m rispetto alle zone circostanti. Attraverso un approccio interdisciplinare, che integra le evidenze geo-archeologiche, archeologiche ed etnografiche, sono state analizzate le caratteristiche di questa collina, che si è rilevata essere del tutto artificiale.
L’unicità del colle del Castello si comprende appieno solo se letta alla luce della presenza, nel territorio friulano, di una fitta rete di tombe a tumulo e villaggi fortificati (castellieri) di epoca protostorica. Nel corso degli anni, il tema dei tumuli e dei castellieri è stato al centro di numerose iniziative volte ad approfondire la conoscenza del paesaggio antico del Friuli e a promuoverne la divulgazione presso il grande pubblico. Tra queste si ricorda in particolare la mostra “Tracce. Paesaggio Antico in Friuli”, organizzata nel 2018 presso il Museo Archeologico di Udine, in cui tumuli e castellieri costituivano il fulcro del percorso espositivo. Gli stessi sono poi divenuti oggetto di ricerca in una serie di studi multidisciplinari pubblicati nel volume 46 della rivista “Gortania. Geologia, Paleontologia, Paletnologia”, che hanno consentito di approfondire gli aspetti culturali e i modelli di organizzazione sociale e insediativa di un territorio che rivela connessioni estese dal Friuli fino all’Istria.
A conferma dell’interesse e dell’impegno sul tema, il Comune di Udine aderisce alla convenzione del progetto “Protostoria in Friuli”, insieme ad altri 16 Comuni: Basiliano, Campoformido, Castions di Strada, Codroipo, Coseano, Dignano, Fagagna, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Meduno, Montereale Valcellina, Pozzuolo del Friuli, Rive d’Arcano, Sedegliano e Spilimbergo. Questo progetto condiviso rappresenta un ulteriore passo verso una valorizzazione integrata e coordinata del patrimonio protostorico regionale.
L’unicità del colle di Udine e del relativo castelliere - il più esteso di tutto il Friuli - si inserisce in un paesaggio in continua evoluzione, modellato da fattori naturali quanto antropici. Il progetto “Archeologia Urbana a Udine” ha offerto l’occasione per approfondire lo studio di un fenomeno – quello della diffusione dei tumuli e dei castellieri – che nel territorio friulano ha mostrato forme e una concentrazione del tutto peculiari, ponendolo in stretta relazione con il contesto territoriale, inteso quale espressione dell’identità culturale e spazio di stratificazione e conservazione della memoria, sia individuale che collettiva. La candidatura a Patrimonio UNESCO rappresenta un’opportunità nuova per valorizzare un patrimonio storico dai tratti originali, se non unici, e dare voce a un fenomeno culturale antico che riguarda l’intero Friuli, ma che si estende fino all’Istria.
Mark Pearce, professore all'Università di Nottingham, ne ha parlato durante il suo intervento in occasione della presentazione del volume "Archeologia Urbana a Udine".
Il Museo Friulano di Storia Naturale ha preparato anche per l'anno scolastico 2024 - 2025 una proposta didattica varia e diversificata .
Alle attività consolidate si affiancano laboratori sperimentali di educazione alla cittadinanza, al paesaggio naturale e culturale e all'Agenda 2030, con un'attenzione particolare alla mediazione con il sapere digitale, i linguaggi e gli strumenti delle nuove tecnologie.
Per informazioni:
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